La progettazione edilizia non consiste nella semplice realizzazione di una pianta o di un disegno architettonico. È un processo tecnico, amministrativo e decisionale composto da più passaggi obbligati, regolato dal DPR 380/2001, dalle NTC (Norme Tecniche per le Costruzioni) e dai regolamenti edilizi comunali. La qualità della progettazione incide direttamente su tempo, costi e riuscita dell’intervento. Un progetto incompleto, formalmente debole o impreciso innesca varianti, ritardi di cantiere, contenziosi con l’impresa e incremento dei costi finali.
La fase preliminare: raccolta dati e verifiche
La progettazione inizia con una fase di analisi preliminare, senza la quale nessuna ipotesi progettuale è affidabile. Il tecnico effettua rilievo metrico, rilievo strutturale se necessario, analisi dello stato legittimo tramite accesso agli atti, verifica della classificazione urbanistica, eventuale presenza di vincoli (paesaggistici, storici, idrogeologici, sismici). Questa fase serve a stabilire che cosa è realmente possibile eseguire sull’immobile, evitando progettazioni teoriche che non passerebbero l’esame dell’ufficio tecnico comunale.
Studio di fattibilità: cosa si può fare e cosa conviene fare
Terminata la raccolta dati, si passa allo studio di fattibilità. Qui vengono confrontati tre livelli: ciò che il committente vuole, ciò che la normativa consente, ciò che il budget permette. Un progetto non può essere considerato realistico se non è sostenibile economicamente e tecnicamente. In questa fase si verificano anche parametri come indici edificatori, superfici minime dei locali, distanze, obblighi di parcheggio, prescrizioni storiche e norme antisismiche. L’obiettivo è tracciare il perimetro della progettazione possibile.
Progetto architettonico preliminare
Il progetto preliminare traduce lo studio di fattibilità in disegni e tavole di massima, con definizione di layout, distribuzione degli spazi, studio delle funzioni, prime soluzioni estetiche e valutazione dei percorsi tecnici (sanitari, impiantistici, strutturali). In questa fase si formano le prime stime economiche tramite computo metrico di massima. Un errore frequente è partire dal preliminare saltando la fase propedeutica: questo porta quasi sempre a varianti in corso d’opera.
Progetto definitivo e documentazione per il titolo edilizio
Il progetto definitivo è la base per la presentazione della pratica edilizia. In questa fase vengono prodotti: tavole architettoniche quotate e impaginate, relazioni tecniche, relazioni energetiche, studi strutturali preliminari, elaborati grafici per l’ente di riferimento. La qualità di questa fase determina tempi di approvazione e assenza di richieste di integrazione da parte del Comune. Presentare documentazione incompleta comporta sospensioni, ritardi e costi aggiuntivi.

Progetto esecutivo e coordinamento tecnico
Il progetto esecutivo definisce nel dettaglio ogni componente dell’opera: materiali, dimensionamenti, impianti, nodi costruttivi, lavorazioni e costi reali. Questa fase comprende computo metrico estimativo, capitolato delle lavorazioni e specifiche tecniche per l’impresa. Senza un esecutivo ben fatto, l’impresa interpreta il progetto e questo origina varianti, contestazioni e scostamenti tra preventivo e consuntivo. Il progetto esecutivo è anche lo strumento di riferimento della Direzione Lavori.
Direzione Lavori e controllo del cantiere
Una volta iniziato il cantiere, la progettazione non termina ma passa alla fase di controllo. La Direzione Lavori verifica che l’impresa esegua correttamente le opere, che i materiali siano conformi, che i tempi siano rispettati e che ogni eventuale modifica sia formalizzata tramite perizia di variante. È in questa fase che si manifestano eventuali errori progettuali: una progettazione completa riduce le varianti impreviste, una progettazione superficiale trasferisce la soluzione dei problemi direttamente in cantiere, con costi molto maggiori.
Collaudo, agibilità e chiusura del procedimento
A fine lavori, il tecnico raccoglie dichiarazioni di conformità degli impianti, certificazioni dei materiali, relazioni strutturali, asseverazioni necessarie e presenta la pratica di fine lavori. Se l’intervento ha interessato parti rilevanti, viene depositata la Segnalazione Certificata di Agibilità. Questo documento non certifica la bellezza dell’opera ma la sua conformità tecnica, strutturale, impiantistica e la rispondenza ai requisiti igienico-sanitari.
Perché un progetto ben fatto fa risparmiare
Una progettazione completa è un costo nella fase iniziale, ma riduce spese impreviste in corso d’opera. Le varianti in cantiere sono statisticamente la voce più onerosa di una ristrutturazione e sono quasi sempre causate da documentazione insufficiente, mancate verifiche preliminari, errori di valutazione o scarsa coerenza tra progettista e impresa. Maggiore è il dettaglio del progetto, minore è il margine di imprevisto.

La progettazione edilizia non è una fase accessoria ma l’elemento che determina costi, tempi, qualità e regolarità dell’intervento. Un progetto completo parte da una verifica documentale approfondita, passa attraverso la formalizzazione delle scelte, si traduce in elaborati tecnici e trova nel cantiere la sua verifica pratica. Senza questo percorso, l’esecuzione diventa improvvisazione e i costi aumentano in modo proporzionale agli errori iniziali.
Come si legge una planimetria: la guida pratica per orientarti subito
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